giovedì 8 gennaio 2015

Ritorno on-line ...

Dopo un periodo di silenzio, torno a riproporre in questo spazio le mie considerazioni sulla realtà politica locale e nazionale.
Innanzitutto è doveroso spiegare che il periodo appena trascorso è stato denso di attività, ma anche di cambiamenti: come Consigliere del Comune di Napoli, dal Gruppo consiliare IDV ho scelto di passare al Gruppo consiliare “La Città – Campania Domani”. Il passaggio, sempre nell'ambito della maggioranza che appoggia l'attuale Sindaco, è avvenuto in modo sereno, come conseguenza inevitabile della mia coerenza e attaccamento a valori di equità e trasparenza. Valori che non riscontro più nella formazione politica di Italia dei Valori, in particolare dopo la svolta che nell'ultimo congresso di San Sepolcro s’è deciso di dare alla linea del partito. Italia dei Valori al Comune di Napoli è in tutto uguale a quella vista a Sansepolcro, diversa dall’Italia dei Valori che mi ha accolto anni or sono; nella sua identità, nei suoi programmi e, più ancora, nel suo profilo antropologico, non è più la stessa: non sono io ad aver lasciato l’Italia dei Valori, ma è l’Italia dei Valori ad essersi smarrita.
Resto quella che sono, resto fedele ad un elettorato che penso abbia buon diritto di sentirsi tradito, continuo ad avere sacri i principi che mi hanno spinto a interessarmi della cosa pubblica e ribadisco l’impegno preso con chi mi ha votato.
Resto nell’area del centrosinistra, rinnovo il mio sostegno a Luigi De Magistris, mi schiero a fianco di chi ha un progetto che non si esaurisce nel velleitarismo e nell’opportunismo della politica politicante e apre un percorso di riappropriazione della funzione di rappresentanza.
Sono grata, dunque, a chi ha creduto nell'integrità della mia persona e orgogliosa di fare parte del nuovo Gruppo “La Città – Campania Domani” assieme al Presidente Raimondo Pasquino e al Consigliere David Lebro, con una rimotivata lena a fare del mio meglio per la Città, che di tutto ha bisogno, tranne che di una politica che si logori in sterili e velenosi conciliaboli da corridoio, di processi sommari a carico di chi non si appiattisce sui diktat delle segreterie nazionali, di lotte per bande, per giunta pure sgangherate.

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